La forza generata dalla morte di Ibrahim Gokcek dei Grup Yorum fa paura.
Gli ultimi accadimenti di queste ore sono infatti terribili. A sua moglie, detenuta in carcere con l’accusa di terrorismo, è stato vietato di prendere parte al funerale.
Nel frattempo, la polizia ha serrato le strade dove si trovava la salma del bassista, che è stata sequestrata, mentre numerose persone che erano all’interno del quartiere sono state arrestate, compreso l’anziano padre.
Nel suo ultimo messaggio, Ibrahim Gokcec affermava: “Nelle nostre canzoni parliamo di minatori costretti a lavorare sotto terra, di lavoratori assassinati da incidenti sul lavoro, di rivoluzionari uccisi sotto tortura, di abitanti dei villaggi il cui ambiente naturale viene distrutto, di intellettuali bruciati, di case distrutte nei quartieri popolari, dell’oppressione del popolo curdo e di quelli che resistono. Parlare di tutto ciò in Turchia è considerato terrorismo”.
Nella verità di queste sue parole, il motivo per cui la sua morte fa così paura.
Di seguito, il mio pezzo pubblicato ieri su l’AntiDiplomatico con l’eredità del suo ultimo messaggio: LINK