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Non perdiamo la testa

Non perdiamo la testa.
In questo periodo così difficile, il mio pensiero va a tutte le persone attualmente impegnate nelle proprie
battaglie: a chi resta a casa nell'incertezza economica, coinvolto in convivenze difficili o isolamenti
coatti, a chi è costretto al lavoro, al personale ospedaliero, medici, o.s.s., infermieri, ausiliari; a tutte le
persone contagiate, a quelle ospedalizzate, a chi ha perso i propri cari.
La sfida di questi giorni, in conseguenza a un virus che "vorrebbe" frammentare e isolare, è quella
rimanere uniti, è quella di tirare fuori la nostra parte migliore.
A questo periodo, seguiranno tempi di ripresa duri, da affrontare con una consapevolezza maggiore,
basata sul riconoscimento dell'importanza di un sistema sociale fondato su valori umani e su
cooperazione, al di là di una logica di sfruttamento e profitto.
Vinceremo questa sfida, se diventeremo più coscienti della necessità di impegnarci per una società che
non lasci indietro nessuno, vinceremo se agiremo concretamente, confrontandoci, incontrandoci,
restando solidali, scendendo in strada con dei contenuti.
Se al termine di questo dramma, si tornerà solo agli aperitivi, all'edonismo e a una vita centrata soltanto
su se stessi e sulla propria famiglia, non avremo imparato nulla, avremo perso questa battaglia.
Quindi, "non perdiamo la testa" né ora né dopo, restiamo uniti, restiamo lucidi.
Un abbraccio a tutti, in particolare ai più piccoli e alle valorose persone che se ne prendono cura, in un
periodo così complesso.

Copertina: Opera di Gezi Ozmo e Run – Piazza Oberdan, Ancona – Foto di Sara Reginella


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