Pubblicato il volume “Donne che fanno storie”, contenente un articolo di Sara Reginella sul tema della bellezza “estetica” e “anestetica” tra cinema e psicologia.
Pubblicato il volume “Donne che fanno storie”, contenente un articolo di Sara Reginella sul tema della bellezza “estetica” e “anestetica” tra cinema e psicologia.
In memoria di Alekeij Markov, uomo coraggioso e idealista, riporto con dolore l’intervista da lui rilasciatami durante l’esperienza al fronte, inedita nella sua versione integrale. Dal mio articolo per il blog de l’AntiDiplomatico “Mondo e Psicologia”: LINK
Dibattito con: Lorenzo Piccinini, Rete dei Comunisti Alessandro Merli, Potere al Popolo Senigallia Sara Reginella, regista /videoreporter
Oggi, il popolo armeno del Nagorno Karabakh subisce un nuovo martirio: dalle deportazioni di massa della Prima Guerra Mondiale, dopo oltre un secolo, si è passati alle uccisioni con droni e con fuoco dell’artiglieria. Il dolore riemerge e se il genocidio di allora è stato perlopiù dimenticato, l’informazione ha oggi il dovere di dare voce
Start Up a War. Psicologia di un conflitto Proiezione e incontro con la regista Sara Reginella 16 Settembre 2020 ore 21.00 – Cinema Arena, Catania
Radical Camp Proiezione del cortometraggio e incontro con la regista Sara Reginella 18 Agosto 2020 ore 21.00 – Rassegna cinematografica “Profondo blu. Sguardi di donne”, Piazzale Porto, Giulianova
Arsen Avakov, l’uomo ricevuto dalla Ministra italiana, prima di essere eletto Ministro degli Interni fu alleato dell’ex Primo Ministro Yuliya Timoshenko che ricordiamo, tra l’altro, per la rivoluzione arancione, artatamente costruita a tavolino secondo il copione delle rivoluzioni colorate: un mix di tecniche mediatiche di propaganda, finanziamenti a gruppi di opposizione e ingerenze straniere volte
Senza voler generalizzare si rileva che troppo spesso, oggi, i movimenti femministi mediaticamente più rappresentati, nel guardare verso ideologie liberiste, perdono di vista le battaglie per la tutela dei diritti sociali. Dal mio articolo per il blog de l’AntiDiplomatico “Mondo e Psicologia”: LINK
Dall’iniziale rischio di delegittimazione all’attuale stato di strumentalizzazione della rivolta per George Floyd. La protesta nata a Minneapolis è apparsa caotica per giorni, priva di una propria “coscienza”. L’auspicio era che da essa emergesse un’intellighenzia militante con la capacità di darle una consapevolezza strutturata in obiettivi e contenuti, all’interno di una lotta per un mondo