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Presentazione del libro “Donbass. La guerra fantasma nel cuore d’Europa” a Bologna con Marx21 e Comitato Ucraina Antifascista Bologna

Aprendo diversi giornali online, ieri, ho visto la foto di una bambina con fucile e lecca lecca, utilizzata dai media occidentali come cosiddetta “icona della resistenza dei bambini di Kiev”.
Vorrei ricordare che una bambina o un bambino soldato non rappresentano un’icona, ma il fallimento di una società che arma il popolo e non risparmia neanche i più piccoli. I bambini soldato sono quanto di più intollerabile possa esistere, i bambini soldato sono uno scudo umano in città cui non non sono stati concessi corridoi umanitari per la fuga dei civili.
I bambini soldato, coi loro occhi spenti dal dolore, sono delle vittime, rappresentano una realtà inaccettabile, sia se combattono in Africa sia se combattono in Ucraina.
Contro questa propaganda bellica mi batto, affinché nessuno si permetta più di dire che una piccola al fronte sia da considerarsi icona. Se questo significa stare nella minoranza e diventare eretici in una società sempre più incapace di cogliere la complessità e il dolore, ben venga.

C’è solo da augurarsi, a questo punto, che l’immagine sia un clamoroso fake a soli fini propagandistici.

Fatta questa premessa, ringrazio il numeroso pubblico accorso ieri a Bologna alla presentazione di “Donbass. La guerra fantasma nel cuore d’Europa”: un pubblico che cerca una pace reale, non costruita sugli scudi umani.

Ringrazio in particolare le signore ucraine (alle mie spalle) presenti in sala, Marika (alla mia sinistra) venuta appositamente da Roma, Roberto (alla mia destra), che con la sua dolcezza ci ha aiutato a stemperare il dolore di questi giorni. Ringrazio inoltre Marco Pondrelli, Serena Nusdorfer e Andrea Martocchia che da otto anni si battono per raccontare l’orrore di una guerra fantasma, di cui oggi vediamo il risultato finale.

Con Marx21.it e Comitato Ucraina Antifascista Bologna


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