«La verità è che l’esodo non è cominciato in queste settimane, l’esodo dal Donbass è stato a lungo un esodo invisibile, come lo definisce la documentarista Sara Reginella nel suo libro ‘La guerra fantasma nel cuore d’Europa’ (Exòrma). Ma nel 2014 all’anziana Europa, assopita dietro la faccia decrepita da vecchia snob, sembrava non interessasse granché del Donbass.
È così. E ora l’esodo più visibile, cui prende parte anche quest’uomo in transito nella stazione di Pokrovsk, quanto resterà tale? Il treno di terza classe. Le valigie, i piumoni arrotolati, quella che sembra una stampella. Andarsene da anziani è di sicuro più disperante che andarsene da giovani. Anche se la guerra, o meglio, le guerre annodate in uno stesso lungo conflitto hanno ‘corroso tutto con la stessa forza con cui l’acqua salmastra erode le rocce e scava’, andare via dalla propria terra somiglia a una resa senza condizioni.
E non fa rumore.»
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