Questa tragedia si poteva evitare? Sì.
Limitarsi a condannare le guerre non basta, occorre comprendere e denunciare gli interi meccanismi che le hanno provocate.
Nel provare sofferenza per quello che sta accadendo in questi giorni e nel sentirmi vicino alla popolazione ucraina e del Donbass, provo altresì orrore rispetto alle posizioni dei politici che sostengono l’invio di armi alla popolazione ucraina, anziché invocare soluzioni diplomatiche.
La lista delle guerre nate da esportazioni di democrazia è lunghissima, ma mi limito a riportare il fatto che giorni fa, durante una manifestazione per la pace nella mia città, una donna che ha cercato di raccontare anche degli otto anni di bombardamenti contro la popolazione civile del Donbass, è stata fisicamente accerchiata; è dovuta intervenire in sua difesa la polizia.
Perché?
Perché non si vuole si sappiano i motivi reali di questo conflitto, in quanto non si vuole far conoscere l’operato di quei governi nati da esportazioni di “democrazia”.
Non si vuole si sappia che la popolazione del Donbass, oltre a essere bombardata da anni, è stata affamata, quando con lo scoppio del conflitto, il Governo ucraino ha congelato stipendi statali e pensioni ad anziani e invalidi.
Dunque, di quale pace si sta parlando? Della pace in cui lo scontro è legittimato solo quando a bombardare siamo noi occidentali?
La guerra si poteva evitare, trenta anni di accerchiamento militare della Russia da parte della NATO si potevano evitare: uscite dalla logica da tifoseria, andate al di là degli schieramenti, cercate di capire i reali motivi che hanno condotto a questa escalation.
In questo momento, perdere la lucidità non fa che alimentare il clima di odio.
Mi scuso se non riesco ad aggiornare i miei interventi nelle varie radio e tv che mi contattano, voglio comunque ringraziare le realtà che si battano per un’informazione a trecentosessanta gradi, che permettano alle persone di sviluppare un pensiero critico.