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Presentazioni e dibattiti sul conflitto in Donbass in giro per l’Italia

Non possiamo accettare questa guerra.
“I nostri figli andranno negli asili, nelle scuole, mentre i loro vivranno nelle cantine, perché non sanno fare niente”.
Queste le parole dell’ex presidente ucraino Petro Poroshenko, mentre in questi otto anni il suo esercito bombardava i territori del Donbass, i bambini vivevano nelle cantine e il mondo si voltava dall’altra parte.
Oggi un missile con la scritta “per i bambini” ha causato altre morti nella città di Kramatorsk.
Che sia un missile russo, che sia un missile ucraino intercettato e caduto sui civili, che sia l’ennesima orchestrazione statunitense per alimentare la recrudescenza bellica, non possiamo accettare ciò che sta accadendo, perché le persone muoiono davvero.
Gli osservatori internazionali come OSCE e ONU dovrebbero essere le forze coinvolte nell’indagare su queste morti.
I processi portati avanti dalla propaganda hanno il solo fine di alimentare l’odio e legittimare il conflitto.
Vogliono portarci alla terza guerra mondiale e per farlo hanno iniziato a sacrificare il popolo ucraino.
Poi arriveranno anche a noi.
Chi sta nella stanza dei bottoni ha lo scopo di metterci gli uni contro gli altri.
Restiamo uniti e, in opposizione alla classe politica favorevole agli armamenti, diciamo no alla guerra su tutti i fronti.
Continuerò a portare la mia testimonianza su questo conflitto, cercando di fare luce al di là delle menzogne di chi vuole condurre l’Europa e l’Ucraina nel baratro.

Questa sera con Potere al Popolo sarò ospite a Senigallia, sabato a Milano con Patria Socialista, domenica a Copertino presso Fondazione Moschettini, lunedì a Bari col professor Canfora e in serata, sempre a Bari, alla libreria Prinz Zaum con Antonio Di Siena.


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