Loading...
Le stanze di Altea
E se il prossimo lockdown fosse senza fine?

DESCRIZIONE

  • TITOLO: LE STANZE DI ALTEA
  • GENERE: CORTOMETRAGGIO/DRAMMATICO
  • ANNO DI PRODUZIONE: 2022
  • REGIA, SCENEGGIATURA E MONTAGGIO: Sara Reginella
  • DIRETTORE DELLA FOTOGRAFIA: HENRY SECCHIAROLI
  • FONICO:MICHELE CONTI
  • MUSICHE: ALESSANDRO PETRILLO - SNOWDONIA
  • DISTRIBUZIONE: -

SINOSSI

A seguito dell’attivazione di protocolli di emergenza sanitaria per la gestione di una pandemia, Altea, una giovane venticinquenne, resta chiusa per un tempo interminabile nella propria abitazione.
Sola e in contatto con la figura materna attraverso uno smartphone, in una dimensione al di là dello spazio e del tempo, cerca una via di fuga dal proprio disagio psichico e da una relazione con una madre che, onnipresente, controlla ogni suo movimento.

Altea entra così in contatto con un gruppo spirituale parareligioso che promette, attraverso il web, esperienze di guarigione e purificazione, attraverso l’adesione a rituali che la porteranno a una sempre maggiore perdita di contatto con la realtà, in un crescendo di situazioni che trasformeranno la sua esistenza in modo imprevedibile e drammatico, fino a un’inaspettata possibilità di fuga dal mondo virtuale e allo svelarsi di nuovi possibili orizzonti.

L’esperienza del lockdown da covid-19 è stata vissuta in questi mesi da milioni di soggetti in tutto il Mondo, causando serie conseguenze sulla salute mentale. In tale scenario, la volontà dell’opera “Le stanze di Altea” è quella di entrare nella profondità e nel vissuto interiore della protagonista, una giovane psicologicamente vulnerabile che, come accaduto a molte persone, ha vissuto sola e persa l’isolamento da lockdown, nell’oscurità dolorosa della propria casa.

NOTE DI REGIA 

La narrazione del disagio psichico della protagonista è resa attraverso uno stile visivo volto a creare un percorso di continuità tra spazi e personaggi.
Il corpo della protagonista è imprigionato all’interno di stanze dove i mobili sono ricoperti di sacchi plastificati: è in corso una disinfestazione da tarli che, come un virus, infestano la casa.

L’alternarsi tra la rigidità psichica della protagonista, che ricerca il contenimento emotivo nel gruppo parareligioso, e la progressiva slatentizzazione di un processo psicotico che la porterà alla crisi finale, sono espressi visivamente dall’alternarsi di riprese fisse con febbrili movimenti di camera a mano che, nell’offrire repentini e vertiginosi scorci della casa, esprimono, anticipandolo, quel bisogno di fuga che raggiungerà la sua massima espressione nell’epilogo.
Al contempo, i volti imprigionati in grate che simulano le interfacce di videochiamate in smartphone, evocano rigide gabbie interiori che si moltiplicano fino alla lacerazione delle scene finali.

Le Stanze di Altea - The Rooms of Altea - Cortometraggio di Sara Reginella

PROIEZIONI